Il Marketing fa sempre più rima con “Storytelling” ovvero l’arte di raccontare storie, che oggi assume un ruolo centrale anche per le aziende. Ogni attività umana è intrisa di storie e nel caso delle imprese, un marchio può aspirare a diventare “editore” di racconti attinenti l’universo complesso del prodotto/ servizio che offre. La narrazione diventa non solo uno strumento di costruzione di valore aggiunto per prodotti e servizi, ma un insieme di strategie e tecniche avanzate in grado di garantire un vantaggio strategico nella competizione sul mercato e in particolare nelle affollate piazze conversazionali. Esistono difatti due forze in contrasto che esasperano il conflitto: la nausea verso la sovraesposizione a messaggi, informazioni di tutti i tipi e
la fame, ovvero la circostanza per cui di quante più narrazioni fruiamo tanto più ci evolviamo. La fruizione massiccia di narrazioni ci educa, ci spinge ad essere sempre più esigenti e per questo bisogna alzare il livello della qualità. Ad oggi le due forze si bilanciano: la fame cresce al crescere della nausea verso la comunicazione più irrilevante e considerata ormai “vecchia”. Per questo l’unico modo per tenere vivo l’interesse del pubblico è produrre contenuti di valore per gli utenti a cui ci rivolgiamo.
Parlando di corporate storytelling si fa riferimento ad un articolato sistema di valori, simboli e significati che, attraverso una serie di attività comunicative e tecniche narrative, raccontano l’azienda ai suoi stakeholder. L’obiettivo è valorizzare al massimo il patrimonio culturale, professionale ed operativo dell’azienda facendo leva sulle sue caratteristiche più “umane” nell’ambito della gestione dei processi comunicativi sia interni che esterni. Una ben definita identità narrativa aziendale aiuta anche i dipendenti a dare un senso maggiore al proprio lavoro e a sentirsi parte attiva degli obiettivi dell’impresa.
Il Marketing e i media digitali hanno un ruolo fondamentale nell’ottica della differenziazione da parte del brand e nella regolamentazione della Business Conversation on e off- line. Le attività di corporate storytelling devono quindi essere supportate da tutti i canali di comunicazione aziendale, dai più classici ai più innovativi come i Social Media, che di fatto hanno agevolato i Brand nel relazionarsi in maniera diretta e trasparente nei confronti della clientela. Il grande potere dei Social Media è l’aver trasformato gli utenti in storyholders (portatori di storie): non solo l’azienda, ma gli stessi consumatori diventano autori di nuovi racconti d’impresa e veicolo amplificato della sua identità. Praticamente a costo zero.
Tuttavia occorre costruire la narrazione in modo efficace e soprattutto evitando sconvenienti egocentrismi e superficialità. Efficace significa rilevante per il destinatario e la superficialità invece può essere appiglio per una naturale “contronarrazione” che può essere generata non solo dai nostri competitori ma dal pubblico stesso. Se, ad esempio, si sponsorizza come “locale” un prodotto che in tutto o in parte non risponde a tale caratteristica, molto probabilmente sarà oggetto di segnalazione da parte dei consumatori, con conseguenze anche sul piano della credibilità.
Perciò fare sempre attenzione alla qualità dei contenuti e alla sincerità del messaggio!
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