In termini interni, ad esempio, ad una richiesta sempre maggiore di informazioni, segue la necessità di una loro “traduzione” il più possibile funzionale all’interno del meccanismo decisionale. La flessione della domanda dei consumatori,  unitamente al rallentamento della crescita economica e all’aumento dei livelli di competizione nei mercati, rappresentano il fattori esterni che generano più incertezza e complessità a livello di gestione delle performance.  Pertanto le imprese non possono fare altro che “semplificare”, fare ordine e trovarsi preparate a gestire i cambiamenti puntando alla razionalizzazione dei processi in funzione dell’obiettivo ultimo dell’efficienza.

Quello del grande genio della scienza, è quindi una vera e propria sollecitazione a procedere razionalmente nei processi, eliminando il superfluo e puntando all’essenzialità. Un concetto che, a ben guardare, rimanda a dinamiche non solo aziendali, ma che impattano anche nella nostra vita  extra- lavorativa.

Si pensi alla casa. Nel corso degli anni è normale accumulare oggetti di cui non si ha bisogno, ma quando diventano troppi si ha la sensazione di non riuscire a mettere ogni cosa al proprio posto e di perdere il controllo. C’è un termine molto di moda, che descrive più propriamente la necessità di dover fare ordine e pulizia tra el cose accumulate: decluttering.

Declutter significa letteralmente “rimuovere tutto ciò che non è necessario”, nel senso di “fare spazio tra il disordine”.  Si tratta dunque di eliminare tutto quello che non serve più, che è inutilizzato e crea solo ingombro, oltre ad essere una fonte di stress (come dimostrato in molti casi). E Il decluttering può essere applicato, mutatis mutandis,  in qualsiasi ambito: in casa, in ufficio, nello stile di vita.

Per questo, iniziamo la settimana puntando all’essenziale e a ridurre il più possibile la complessità.

E tutto ci potrebbe apparire più semplice. Very recommended idea!

Buon lunedì e buon lavoro!