#lafrasedelunedì #fareimpresa E’ arrivata l’ora del secondo caffè della mattina e puntuale anche il nostro appuntamento dedicato alle imprese e non solo.
Nella nostra libreria tematica dedicata al management, è stato inserito da poco (grazie al suggerimento di un professionista, persona saggia oltre che competente) un libro che ha fatto la storia “Le 7 regole per avere successo” (The 7 habits of High Effective People) di Stephen Covey. Un manuale speciale che, a distanza di circa 30 anni dalla sua uscita, è ancora valido e “confeziona” un vero e proprio
metodo per guardare alla vita, oltre che al lavoro, con uno sguardo diverso e orientato al risultato, che significa successo personale e interpersonale. Il libro ebbe uno straordinario successo tanto da essere tradotto in 50 lingue e vendendo oltre 25 milioni di copie.
Una delle regole di cui vi vogliamo parlare oggi è quella ispirata dalla famosa Teoria dei Giochi (il film “The Beautiful Mind” riporta in ambito cinematografico la vita del grande John Nash, a cui si deve lo sviluppo di questa fondamentale teoria che spiega le interazioni possibili e le varie strategie adottate nei giochi/situazioni competitive).
La soluzione a cui arriva Nash è che la cooperazione tra soggetti, sorretta dal ruolo della fiducia, è la strategia migliore per i soggetti coinvolti nel gioco e corrisponde al punto di equilibrio socialmente utile.
Covey mutua questo concetto e ne fa uno dei principi ispiratori del paradigma del vivere rettamente, che è quello che ha più possibilità di condurti al successo (“Non esiste al mondo vera eccellenza che possa essere separata dal retto vivere“, David Starr Jordan).
La strategia Win – Win (vinci- vinci) è certamente la migliore possibile in molte situazioni del vivere e agire quotidiano e spiega anche il perchè.
Vinco/vinci è una filosofia per l’interazione umana, è la disposizione per cui nelle situazioni di confronto si punta ad ottenere il reciproco beneficio. Nel paradigma vinco- vinci tutte le parti sono soddisfatte e si orientano verso la soluzione possibile: il mercato/la vita non è vista come un’arena ma una realtà cooperativa. “C’è posto per tutti”, il successo di uno non si misura sulla perdita di tutti gli altri. Non si tratta di far valere il mio modo ma di guardare al modo più utile e superiore.
Non è un’approccio ideale e che non contempla il concetto della propria utilità, tutto il contrario! Facciamo un esempio.
L’atteggiamento più comune (ovviamente non è l’unico possibile ma il più frequente statisticamente) nelle situazioni di interazione, confronto, contrattazione è che ciascuno punti alla propria “vittoria”, ovvero a raggiungere il massimo obiettivo. La questione appare dicotomica: se uno vince, l’altro perde. Questa è l’idea comune. Covey invece ritiene che è meglio puntare all’equilibrio.
Prendiamo due persone che sono in contrattazione per un affare: uno è un fornitore, l’altro il cliente. Entrambi aspirano ad ottenere il più possibile da questa situazione, anche a costo di danneggiare gli interessi dell’altro. Mettiamo il caso che uno decida o sia portato per qualche motivo a soccombere: l’altro, dal canto suo, avrà vinto.
Ma cosa comporta tutto questo? Che probabilmente, nel lungo periodo, il “perdente” farà di tutto per non entrare in affari con il “vincente” e quest’ultimo sicuramente avrà perso un cliente o un fornitore che potrebbe tornargli utile, oltre ad aver generato una situazione di sfiducia reciproca e di malessere nella relazione.
I suggerimenti di Covey sono, quindi, di incominciare a pensare di lavorare assieme su soluzioni che arrechino vantaggio per entrambi, aumentando la reciproca soddisfazione; incoraggiare relazioni che portino a migliorarsi; adottare la “mentalità dell’abbondanza“, ovvero provare ad allargare la torta piuttosto che fare di tutto per accaparrarsi anche solo una fettina a scapito di quella degli altri.
Con “pensare win-win” siamo passati dalle regole dell’indipendenza a quella dell’interdipendenza. Ed è quella che ispira ogni vero leader.
Con l’augurio che questo esempio ispiri ad agire secondo un paradigma diverso e più sostenibile nelle relazioni, buon lavoro e buon lunedì!
Leave a Reply