Iniziamo la settimana cercando di attivare i 5 sensi!
Negli anni si è andato sempre più affermando il concetto di marketing dei sensi, che viene utilizzato dalle imprese per concentrare l’attenzione del consumatore sulle proprie emozioni. Per fare questo ci si serve dell’analisi sensoriale, che usiamo abitualmente e in modo pressoché inconsapevole per fare le nostre scelte (acquisto di un auto, la preferenza per un piatto piuttosto che un altro, etc) e rappresenta anche lo strumento con cui molte aziende pianificano le proprie attività di comunicazione e merchandising.
Cosa provano le persone quando s’imbattono nel nostro prodotto? Cosa provano quando lo acquistano e lo usano?
Già a partire dagli anni ’80 si è passati dall’acquisto per la soddisfazione di un bisogno all’acquisto “per star bene” e trascorrere il tempo (lo shopping inteso come divertimento , condivisione, etc). Quello che si è verificato è un graduale passaggio dalla vendita distributiva alla vendita creativa, che ha realizzato un vero e proprio processo di smaterializzazione delle merci. Il prodotto si carica di altri elementi o sfere oltre quella materiale, che è data dalla sua reale funzionalità, che lo rendono molto più complesso e polisensuale. Sensazioni, Esperienze ed Emozioni sono l’obiettivo a cui il “sistema del prodotto” deve oggi puntare, quell’insieme di immaterialità a cui il cliente guarda con più interesse.
Quest’ultimo, infatti, si aspetta di interagire col prodotto, di esserne stimolato, di contribuire alla sua creazione in modo proattivo. Internet ha un ruolo nella diffusione di questo nuovo atteggiamento di scoperta e fruizione dei prodotti e dei contenuti pubblicizzati. Le vacanze sono diventate viaggi creati direttamente dal viaggiatore per motivazioni anche molto diverse da quelle del semplice relax, così come spopolano i programmi e l’advertising in cui ad essere protagonisti sono le persone comuni.
Tuttavia, l’aumento della competizione e dell’offerta di merci, per esempio per la stessa categoria di prodotto, unita alla sovraesposizione a messaggi pubblicitari, informativi, sensoriali, ci sta portando a diventare molto più distratti e difficilmente impressionabili.
Questo induce le imprese a dover andare oltre, soppiantando velocemente pratiche e modelli che possono risultare obsoleti, innovando processi e creando nuove occasioni di consumo. A tale proposito, ad esempio, nascono club e community di utenti/clienti legate all’uso di un particolare prodotto: l’obiettivo ultimo è arricchire l’esperienza di consumo, veicolare valori e vision aziendali, aumentare le occasioni di vendita e fruizione per incentivare anche il passaparola e la condivisione di esperienze di valore.
In questo nuovo contesto competitivo, l’analisi sensoriale è il valore aggiunto alla propria strategia di comunicazione e vendita. Se prima la vista era il senso per eccellenza, ora il processo di coinvolgimento deve passare necessariamente per tutti gli altri sensi.
A tale proposito, anche lo storytelling nella comunicazione può aiutare a comporre una narrazione empatica e sensoriale capace di attivare una comunicazione più efficace.
Quindi, l’invito è di dare più spazio all’innovazione e alla creatività, pensando al nostro prodotto a 360°.
Buon lavoro e buon lunedì!
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