TRA ASPETTATIVE, REALTA’ E PROPOSITI. PARTE DALLA “PERIFERIA” L’INVITO A RIMETTERE IN MOTO LA MACCHINA DEL NUOVO ENTE REGGINO
di Annamaria Crupi
Si è tenuto venerdì scorso a Siderno il primo di quattro incontri promossi dal Rotary Club di Locri, guidato dal presidente dott. Giuseppe Mirarchi, dedicati alla Città metropolitana di Reggio Calabria. Un incontro pensato per mettere a fuoco le opportunità concrete offerte dalla neonata istituzione, prendere coscienza dello stato di fatto e al tempo stesso mettere da parte i ritardi accumulati. Da qui l’urgenza di agganciare le istanze della Locride a quelle della città capoluogo nell’ottica di una visione integrata e più moderna di tutta l’area.
A rispondere all’invito del Rotary i consiglieri metropolitani Caterina Belcastro, Antonino Nocera e Salvatore Fuda. A relazionare al tavolo coordinato dall’ing. Edmondo Crupi, professionista nel campo della finanza agevolata e programmi comunitari e titolare dello Studio Crupi , il prof. Claudio Marcianò, docente associato di Economia Agraria presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ed esperto in pianificazione strategica dei sistemi territoriali.
Nata nell’aprile del 2014 con la legge n. 56, la Città Metropolitana di Reggio Calabria rientra tra le 14 istituite a livello italiano. Un’opportunità di non poco conto, salutata da tutti con grande entusiasmo: la “stella cometa” di un diverso presente che avrebbe dovuto rassicurare sul fatto che si stava finalmente imboccando la strada giusta, quella che avrebbe condotto Reggio Calabria e la Locride sulla pianura dell’uguaglianza insieme con le altre province italiane. Quella stella, ad oggi, appare più che altro una nebulosa.
Un iter lungo e complesso quello che ha portato alla costituzione di questo ente in Calabria, che è ancora ai nastri di partenza nell’emanazione del Piano Strategico, documento fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi progettualità. Evidenti infatti i ritardi e con essi anche i disagi che, a prescindere dalle lungaggini amministrative e quelle causate da una burocrazia imbarazzante, i cittadini si trovano a pagare in termini di servizi e sicurezza.
Rallentamenti che – come ha dichiarato l’ing. Crupi – soprattutto in un momento storico di forte competizione e velocità come è quello attuale e per realtà già di per sé in affanno economico, significano inevitabilmente arretramento. Si pensi alla questione “sempreverde” della sanità, con l’Ospedale di Locri in attesa del rigor mortis e il dato allarmante sulla spesa per le cure fuori regione dei calabresi che ha un costo di circa 280 milioni; alle infrastrutture carenti e obsolete; alla piaga della depurazione e dei rifiuti, le cui inefficienze diventano evidenti proprio nel momento di maggiore vitalità economica per il territorio, cioè d’estate; al clima di disagio sociale dei cittadini calabresi e jonici in particolare”.
C’è da dire che la Città metropolitana è un vero banco di prova, con un modello di governance particolare che offre maggiore autonomia nella gestione. Tuttavia, la sfida appare più ardua soprattutto per casi come quello di Reggio Calabria, che in più rispetto ad altre realtà sconta il prezzo di un territorio frammentato e inefficiente sul piano dei collegamenti infrastrutturali, eterogeneo nei sistemi locali e disomogeneo nello sviluppo. L’obiettivo ambizioso a cui è chiamato a rispondere il nuovo ente è, quindi, quello di dare coerenza alle azioni progettuali, fornendo indirizzi a lungo termine che abbraccino le sorti del Comune capoluogo e quelle della provincia. In definitiva, fornire una strategia più ampia e integrata di sviluppo, che possa rendere competitiva la città metropolitana di Reggio Calabria nel confronto con le altre città d’Italia e d’Europa.
In questo senso, la definizione di un processo partecipativo, che coinvolga interlocutori pubblici e privati, rappresenta un elemento imprescindibile per la condivisione delle iniziative a livello orizzontale e verticale. Proprio su questo aspetto specifico il professore Marcianò ha evidenziato come alcuni modelli di governance, sperimentati in differenti progetti connessi ai POR Calabria (come ad esempio i GAL e GAC), siano di fatto adattabili e possano essere mutuati anche per la gestione complessa dell’ente metropolitano. Meccanismi decisionali, di valutazione e controllo dei risultati, in grado di ridurre la generazione di conflitti tra le parti e capaci di misurare le ricadute, sono gli elementi che possono aiutare gli amministratori nel perseguimento dei necessari obiettivi di produttività.
Proprio quello che ad oggi manca a Reggio Calabria per tutta una serie di ragioni. Se infatti i presupposti ci sono, come ribadito dall’ingegnere Crupi, ai fatti mancano visione, strumenti e una comunicazione efficace tra gli stakeholders: tutto ciò rallenta la definizione dei processi operativi e disperde l’entusiasmo iniziale capitalizzato da questo ente.
Dialogo e responsabilizzazione sono le parole chiave che devono guidare il Consiglio metropolitano, le forze politiche e i privati per realizzare la formula di una città più solidale, sostenibile, inclusiva e godibile.
E Reggio Calabria, in questo disegno, non può e non deve dimenticare la provincia, in special modo la Locride, gravata da pesi che hanno bisogno una volta per tutte di essere condivisi e avviati a soluzione. Questo il senso più profondo dell’incontro che ha visto la partecipazione del consigliere delegato all’ambiente l’avv. Antonino Nocera, dell’avvocatessa Caterina Belcastro, consigliera delegata alle attività produttive e alle relazioni con la Locride, sindaco di Caulonia e di Salvatore Fuda, consigliere e sindaco di Gioiosa Ionica.
Comune la volontà di rispondere in maniera efficace e per quanto possibile tempestiva alle continue e accorate richieste di intervento da parte dei cittadini della Locride, i quali si scontrano quotidianamente con evidenti criticità nelle infrastrutture, nei trasporti e con le sempre più pressanti e preoccupanti questioni ambientali, fra cui l’elevato rischio idrogeologico.
In particolare, l’avv. Nocera e l’avv. Caterina Belcastro hanno tenuto a segnalare che, nonostante le difficoltà connesse, per esempio, all’assegnazione delle deleghe con le conseguenti risorse (criticità segnalata da più parti ed ancora non risolta) e alla complessa redazione e poi approvazione dello statuto metropolitano che con le elezioni di secondo livello di fatto accentrano le funzioni sul sindaco della città di Reggio Calabria, ci sono stati alcuni progressi. Infatti il consigliere Nocera è riuscito ad attrarre e impiegare risorse per ben 37 milioni per l’ambiente ed in particolare per la sistemazione delle fiumare, sanando in parte un problema molto rilevante e strategico per la sicurezza delle popolazioni; altri fondi per circa 280.000,00 euro sono stati impiegati per le aree ex SIC con tre progetti diversificati.
Quanto alle deleghe assegnate alla consigliera Caterina Belcastro, le risorse assegnate sono ancora irrisorie e tali da non consentire alcun tipo di attività significativa. Nonostante ciò, grazie al suo interessamento sarà data la possibilità a nove aziende artigiane del territorio di partecipare a “L’Artigiano in fiera “ importante vetrina nazionale che si tiene a Milano dall’1 al 9 dicembre di ogni anno. Pochi gli strumenti per miseri finanziamenti, quindi, ad oggi.
Il sindaco e consigliere Salvatore Fuda ha poi posto l’accento sull’atipicità dell’impianto della città metropolitana di RC rispetto alle altre, che rappresentano territori già connessi sul piano delle infrastrutture e per lo più omogenei nei servizi. Queste evidenze impongono un’azione ancora maggiore e più incisiva nel “chiudere i perimetri” e avvicinare, anche a livello culturale, tutte le aree coinvolte. Diventa quindi prioritario un intervento strategico attraverso progetti validi per il territorio della Locride, quali ad esempio: il potenziamento delle infrastrutture sull’asse
viario Jonio-Tirreno, dando maggiore contributo al progetto del Polo Logistico multimodale della Vallata del Torbido; il rafforzamento dell’asse viario e ferroviario costiero. Lo sforzo sarà quello di contribuire a non polverizzare gli interventi ma di creare i presupposti per iniziative che restituiscano la dimensione di un’area più omogenea e connessa.
Un processo lento e macchinoso quello che ancora si riscontra ma che in fondo ha ancora tutte le potenzialità da esprimere. Per tali ragioni si avverte sempre maggiore la necessità di aprire tavoli di confronto, discussioni pubbliche con i cittadini e con gli amministratori locali innanzitutto per progettare sulla base delle reali esigenze che provengono dal basso, raccordandole a interessi superiori e strategici nel medio- lungo periodo e poi per dare conto dei progressi così come delle interruzioni, in un naturale e trasparente flusso di condivisione del metodo e del percorso. E il compito delle Associazioni che si pongono fini di utilità collettiva – sottolinea nel suo intervento l’ingegnere Crupi – è proprio quello di raccogliere risorse ed energie attorno a interessi superiori. Una linea di azione associazionistica peraltro condivisa dal Presidente del Rotary Mirarchi e dal suo direttivo per l’a.s.2018/19. Il Rotary, infatti, nello specifico, nei suoi valori fondativi e per la diffusione a livello internazionale, sente il dovere di connettere il mondo delle professioni a quello della politica, intesa questa come massima espressione di partecipazione del cittadino alla res publica.
A conclusione delle relazioni anche alcuni interventi programmati, in particolare quello dell’ex consigliere regionale Candeloro Imbalzano e quello del geom. Cosimo Alvaro, amministratore della Stacec, software house di professionalità comprovata che ha sede a Bovalino.
“In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica”, diceva Mahatma Gandhi.
Per questo, il titolo dell’incontro “I Have a dream”, ispirato dal discorso tenuto da Martin Luther King il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, esprime la speranza (che contiene anche alla base anche un elemento di azione) di chi crede che un giorno la Locride, Reggio Calabria e la Calabria stessa si possano risvegliare dal torpore dei sensi per imboccare la strada dei diritti (in primis salute e lavoro), dell’innovazione e della sostenibilità.
L’unica possibilità per resistere allo spopolamento, alla povertà e quindi anche all’illegalità.
Studio Crupi- Servizi e Progetti srl
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