#social, Blog Post, News / #neuromarketing / febbraio 11, 2019

LA FRASE DEL LUNEDI’- I SENSI GUIDANO LE SCELTE DI CONSUMO?

I SENSI E LA COERENZA NELLA NARRAZIONE DI UN’ESPERIENZA GUIDANO LA NOSTRA ATTENZIONE MA NON SEMPRE LA NOSTRA MANO. E QUESTO IL NEUROMARKETING LO SA.
Studio Crupi – Servizi e Progetti srl #lafrasedellunedì #fareimpresa #marketing #Coffeetime
Affrontiamo oggi un tema, quello del Neuromarketing, al quale abbiamo già dedicato qualche riflessione sparsa quà e là che abbiamo diviso tra il sito web e i canali social. 
Lo spunto ci viene da un’articolo apparso sabato 09/02 sul quotidiano “Italia Oggi” che affronta con senso critico un tema particolarmente delicato che divide l’opinione degli studiosi, ovvero l’eticità dell’uso delle Neuroscienze applicate al Marketing, titolando così il pezzo in seconda pagina “Siamo pedinati anche per come guardiamo le cose al supermercato”.  Una sorta di Grande Fratello che governa le nostre azioni, solo apparentemente discrezionali e consapevoli. Evidenti le ricadute sul piano della privacy e della libertà delle scelte enfatizzate dal giornale. Lo riportiamo di seguito per cercare di seguire il senso del suo ragionamento.
articolo
L’articolo, a firma di Sergio Luciano, fa l’esempio pratico di come nei principali supermercati (da sempre terreno di sperimentazione per il marketing) americani, preoccupati per i risultati sorprendentemente positivi del commercio on line, abbiano iniziato ad applicare dispositivi che registrano il puntamento dello sguardo dei clienti per capire come meglio disporre i prodotti a scaffale in base alle loro preferenze.
Product placement (posizionamento dei prodotti) che guidano il cliente verso un’esperienza più appagante sul piano dei sensi, che siano coerenti sul piano della narrazione e che da ultimo possono indirizzarne il comportamento. Ma non è detto.
Ovviamente ad essere osservati con maggiore attenzione, più frequenza e maggiore coinvolgimento saranno sì i prodotti dal packaging più azzeccato sul piano grafico, del design e della comunicazione. Ciò tuttavia, per ragioni spesso di portafoglio o per altre finora sconosciute alla scienza, non necessariamente si traduce in certezza di vendita. Moltissime le variabili che portano alla formulazione di una proposta di acquisto chiara nella nostra mente.
Morale (è un’opinione)? Riprendendo la frase in evidenza, che aiuta nella comprensione dei nostri meccanismi di riscontro di un messaggio ma che di fatto non pregiudica la nostra arbitrarietà nella scelta, possiamo concludere che la tecnologia, per quanto possa invadere i nostri spazi e cercare di influire sulle nostre abitudini di consumo e fruizione dei beni, non potrà sostituirsi a quell’universo inesplorato che è la mente umana!
L’attenzione, giustappunto, deve rimanere alta per scongiurare il rischio che avanzamenti nella scienza e nella tecnologia, per quanto di per sè positivi, vengano concessi a tutto favore degli scopi più biechi della mente anch’essa (paurosamente) umana…
Buon lavoro!
Annamaria Crupi

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